Per sfruttare il massimo potenziale di tutti gli strumenti di lavoro è fondamentale conoscere nei dettagli le caratteristiche tecniche dei molteplici elementi in gioco durante una determinata applicazione agricola. E un professionista che ambisce alla corretta sinergia tra i vari componenti, non deve sottovalutare le peculiarità degli pneumatici utilizzati. Una gomma con tecnologia VF (Very High Flexion) garantisce una capacità di carico maggiore del 40 per cento a parità di pressione d’esercizio rispetto a un’unità standard; viceversa, a parità di carico applicato può essere impiegata con una pressione ridotta del 40 per cento assicurando numerosi vantaggi operativi.

I benefici li conosciamo già: maggiore comfort di guida, minor compattamento del terreno grazie alla superiore superficie di contatto col suolo, migliore aderenza e quindi più trazione con conseguente aumento della produttività e risparmio di carburante. Per quantificare in modo pratico questi aspetti, spesso erroneamente considerati solo teorici dagli agricoltori, Michelin ha organizzato a metà maggio un’interessante dimostrazione in campo dedicata alle qualità dei propri pneumatici Axiobib 2 dotati di tecnologia VF.

VF, una sigla che dice molto per i modelli Axiobib

Per evitare fraintendimenti, va precisato che la sigla ‘VF’ costituisce un contrassegno comune a tutti i marchi di gomme con le suddette prestazioni certificate e nel caso specifico dei prodotti Michelin tale proprietà è identificata col nome commerciale UltraFlex. Durante l’evento tenutosi a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) sono state confrontate due prove di ripuntantura condotte con diverse pressioni d’esercizio tramite un Fendt 722 Vario equipaggiato con Axiobib 2 600/60 R30 anteriori e Axiobib 2 710/60 R42 posteriori.

Il trattore con zavorra da 1.200 chili sul sollevatore frontale è stato abbinato ad un ripper Bednar Terraland TN 3000 da 3 metri di larghezza in allestimento HM7R. Il test consisteva nella lavorazione a 55 centimetri di profondità costante di un segmento di 160 metri di lunghezza, con velocità preimpostata di 7 chilometri orari: nella prima prova prevedeva un gonfiaggio pari a 1,4 bar delle gomme anteriori e a 1,6 delle posteriori, mentre nella seconda prova l’operazione è ripetuta riducendo le pressioni sui due assi rispettivamente fino a 0,6 e 1,0 bar. Consumi ‘in vista’ In entrambi i passaggi è stato possibile analizzare il relativo consumo di carburante attraverso un apposito circuito bypass caratterizzato da due distinti cilindri in grado di evidenziare a livello visivo il risultato.

Il differente abbassamento delle due colonne di gasolio si è tradotto, calcolatrice alla mano, in un risparmio di circa il 14,4 per cento. Analizzata anche la variazione dell’impronta al suolo dello pneumatico posteriore: con l’ottimale pressione di 1,0 bar, la superficie di contatto aumenta del 35 per cento. Significativo pure il guadagno in termini di produttività del lavoro; l’eccellente motricità ha infatti minimizzato i fenomeni di slittamento, abbassando del 5,1 per cento il tempo di percorrenza della medesima lunghezza di terreno ripuntato. Con questo test comparativo Michelin offre una chiara misura degli importanti vantaggi legati alla tecnologia VF e con i suoi prodotti di categoria premium conferma il suo impegno per un’agricoltura sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico.

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