Per sfruttare al meglio le potenzialità di un pneumatico agricolo è necessario regolare minuziosamente la pressione in base al lavoro che si sta svolgendo, in modo da massimizzarne le doti di aderenza evitando slittamenti eccessivi che si traducono in consumi superiori di carburante. Una sorta di ‘regola aurea’ non scritta ma ben conosciuta da agricoltori e, soprattutto, da produttori, con la proposta di soluzioni in costante aggiornamento, in linea con le esigenze di operatività e sostenibilità delle moderne aziende agricole.

È il caso di Michelin e dei suoi pneumatici agricoli AXIOBIB 2 VF con tecnologia Ultraflex, messi alla frusta nel corso di una giornata di test intensivi presso l’azienda Agromeccanica Di Giulioni Faustino C. – S.N.C a Corinaldo, nell’anconetano. Ad assistere alle prova degli AXIOBIB 2 VF (sigla che sta per “Very High Flexion”) una platea di circa 130 partecipanti, tra imprese agricole e contoterzisti della zona, invitati proprio dal produttore di pneumatici per verificare direttamente “sul campo” le prerogative e i benifici possibili grazie proprio alla tecnologia Ultraflex.

Le prove del team Michelin sono state effettuate dopo giorni di intense piogge: anche se la situazione del terreno era complessa, tra fango e fondo sdrucciolevole, gli pneumatici AXIOBIB 2 VF montati su un trattore New Holland T7.315 (in grado di sprigionare una potenza massima superiore ai 300 cv), non sono stati impensieriti.

I pneumatici di dimensione VF 800/70 R38 al posteriore e VF 600/70 R30 per l’anteriore, sono stati testati su un percorso lungo 150 metri di terreno completamente pregno di pioggia. Sono stati gonfiati inizialmente a pressioni standard di 1,4 bar all’anteriore e 1,6 bar al posteriore e poi portati rispettivamente 0,6 bar e 0,8 bar per sfruttare la tecnologia VF.

 Mettendo a confronto il comportamento dei pneumatici tra un utilizzo a pressione di gonfiaggio standard (ovvero la prima prova) e un utilizzo con pressione inferiore a 1 bar (seconda prova) è emerso un risparmio del carburante del 13% (calcolato grazie a due particolari cilindri graduati posti sul cofano del mezzo agricolo), una riduzione del tempo di percorrenza di 50 secondi, il 55% in meno di slittamento e un’impronta al suolo più ampia dell’11%, che contribuisce a ridurre l’impatto del passaggio dei mezzi sul compattamento del terreno. I partecipanti hanno potuto apprezzare con i loro occhi Michelin accogliere la sfida e dimostrare il valore delle tecnologie Michelin su un terreno in condizioni estreme. In sostanza, una sfida vinta.

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