Assicurazione trattori, respinti gli emendamenti. Ancora nessuna soluzione per gli operatori
L'obbligo entrato in vigore lo scorso luglio, di fatto, resta. Tutti gli emendamenti al disegno di legge sono stati respinti o ritirati
A quasi un anno dalla pubblicazione del Decreto Legislativo con cui veniva introdotto l‘obbligo assicurativo per tutti i mezzi agricoli, anche per quelli fermi da anni nelle rimesse aziendali private, la situazione si è di nuovo impantanata. A nulla sono valsi i reiterati proclami delle sigle di categoria che, sin dalla pubblicazione della misura sul finire del 2023, avevano richiesto la proroga dell’entrata in vigore dell’obbligo per il cosiddetto ‘rischio statico’. Inizialmente posticipato al 30 giugno 2024 con il DL Milleproroghe, l’obbligo per l’assicurazione dei trattori non è più stato prorogato.
Il limbo in cui agricoltori e contoterzisti italiani si sono trovati sin dallo scorso anno, ora, continua a perdurare. Questo perché, come ribadito da Federacma in una nota, tutti gli emendamenti presentati al disegno di legge sugli “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del Codice della Strada” in corso di approvazione in Senato sono stati respinti o ritirati. L’obiettivo di Federacma, che lo scorso 5 settembre aveva indetto un tavolo tecnico con altre sigle, era quello di posticipare l’entrata in vigore dell’obbligo, nell’attesa di avviare finalmente l’auspicato confronto tecnico volto alla risoluzione della questione.
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L’intento era quello di creare una linea diretta sia con il Ministero che con gli enti assicurativi preposti all’erogazione delle polizze su cui, in realtà, c’è ancora grande confusione, vista la totale assenza di strumenti assicurativi idonei. Il testo emerso dall’incontro di settembre ha visto la collaborazione di diverse sigle associative – Federacma, CIA Agricoltori Italiani, Confagricoltura, CAI Agromec, Copagri, Uncai – che hanno trovato una posizione condivisa finalizzata all’attuazione della norma.
Dopo un passaggio di confronto con IVASS, l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni, la filiera agricola rimane in attesa di conoscere dai ministeri interessati e da ANIA, l’associazione che raggruppa le imprese assicuratrici, come adempiere alla nuova disposizione comunitaria, stante la lamentata inesistenza di adeguati e idonei strumenti assicurativi e la presenza di diverse complicazioni di tipo tecnico.
Assicurazione trattori, il commento di Federacma
“A quasi un anno dal Decreto legislativo del Ministero dei Trasporti, con cui è stato introdotto l’obbligo comunitario di assicurazione per i veicoli anche in aree private, non si è ancora giunti ad una soluzione, che ci auguriamo avvenga in maniera condivisa”, ha tuonato Andrea Borio, presidente Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole, operatrici e da giardinaggio. La sigla ha posto la questione sin dai primi giorni dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo sul rischio statico a fine 2023.
“La questione interessa sia tutti i dealer, con almeno 100mila mezzi tra nuovi e usati nei piazzali, sia tantissimi agricoltori sull’intero territorio nazionale, ovvero oltre un milione di mezzi. Chiediamo al Governo da tempo la convocazione di un tavolo tecnico che possa sbrogliare la questione. Comprendendo e condividendo gli obiettivi della nuova normativa, abbiamo avviato in autonomia il confronto all’interno della filiera agricola producendo – conclude Borio (Federacma) – un documento che abbiamo posto all’attenzione dei ministri Matteo Salvini (Trasporti), Adolfo Urso (Imprese) e Francesco Lollobrigida (Agricoltura), sinora purtroppo senza riscontro”.