Al coro delle sigle di settore che hanno criticato la misura del Ministero dei Trasporti relativa all’obbligo di assicurazione dei trattori si è aggiunta anche Cai Agromec. Anche la sigla che riunisce di contoterzisti ha espressamente chiesto alle istituzioni di fare chiarezza su una misura che rischia di paralizzare l’intero comparto.

La sigla era presente al tavolo organizzato da Federacma lo scorso 5 settembre: appuntamento in cui è rimasto centrale il tema delle coperture assicurative diventate obbligatorie per la quasi totalità delle macchine agricole, anche se non circolanti su strada pubblica. Durante l’incontro, a cui hanno partecipato oltre a CAI Agromec e ovviamente Federacma anche Confagricoltura, Cia e Copagri, sono state approfondite le diverse problematiche che verranno proposte alle istituzioni come documento unitario.

“La normativa comunitaria, recepita da quella nazionale con il DL 22 novembre 2023, impone copertura assicurativa per danni a terzi alle macchine agricole anche quando non si trovano su strada pubblica – ha commentato Gianluca Ravizza, vicepresidente CAI Agromec che ha partecipato attivamente all’incontro quale rappresentante del mondo agromeccanico – ma occorre fare chiarezza su molteplici aspetti applicativi di tale norma, ossia su come interpretarla negli innumerevoli “casi particolari” che caratterizzano la nostra meccanizzazione.

“Occorre inoltre prevedere – prosegue Ravizza – deroghe per le macchine, ad esempio quelle da raccolta, che operano nei campi per pochi giorni all’anno e che per il restante tempo rimangono inutilizzate in appositi fabbricati rurali aziendali. “Oltre all’importanza della tematica – commenta Gianni Dalla Bernardina, presidente di CAI Agromec – va sottolineata l’estrema bontà dell’iniziativa che ha permesso di unire gli sforzi di gran parte della filiera, al fine di sollecitare un’adeguata risposta della politica: rinnoviamo i complimenti a Federacma, al suo presidente Andrea Borio e al segretario generale Gianni Di Nardo”.

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