Serve ancora tempo per permettere all’agricoltura italiana di uniformarsi alle normative europee relative ai nuovi obblighi assicurativi dei mezzi agricoli. A metterlo nero su bianco ci ha pensato Federacma, la sigla che riunisce le associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio. In sostanza, a cinque mesi dall’impegno bipartisan sottoscritto con la politica, e a un mese dalla pubblicazione del DL Agricoltura (con i relativi emendamenti relativi proprio all’assicurazione), Federacma e le sigle agricole non sono ancora riuscite a sedersi attorno a un tavolo condiviso con il Ministero dei Trasporti per giungere a una soluzione sulle tempistiche.

“Siamo ancora in attesa di essere convocati del Ministero dei Trasporti per dirimere come adempiere al nuovo obbligo comunitario di assicurare i mezzi agricoli anche nelle aree private”, ha esordito il presidente di Federacma Andrea Borio in una nota. “Diviene, dunque, assolutamente necessario prevedere in sede di conversione del DL Agricoltura una proroga sino a fine anno come avevamo, del resto, richiesto sin da principio”.

L’obbligo di assicurazione anche per i mezzi agricoli privati era stato inserito all’interno del decreto legislativo 22 novembre 2023, n. 184, pubblicato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 dicembre (facendo seguito alla Legge 4 agosto 2022, n. 127 con cui l’Italia ha recepito la Direttiva comunitaria). La disposizione normativa ha previsto che tutti i veicoli e i mezzi agricoli (ad esclusione delle macchine operatrici che non sono semoventi ma devono essere trasportate) devono essere assicurati, in forma singola o cumulativa, ovunque si trovino, anche in aree private. Per i soli mezzi agricoli, grazie al Dl Milleproroghe, l’obbligo è stato posticipato a partire dal primo luglio.

“Il nuovo obbligo normativo coinvolge almeno 3 milioni di veicoli e oggi non vi sono assicurazioni disponibili che possano contemplare i casi della disposizione – conclude Borio – Auspichiamo vivamente che vi sia convergenza politica nella conversione del DL Agricoltura e vengano approvati gli emendamenti parlamentari, da noi ispirati, che prevedono la proroga dell’obbligo assicurativo sino a fine dicembre. In caso contrario, si verificherebbe una situazione paradossale di difficile risoluzione”.

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