Ancora tanti dubbi, ma con due certezze: da una parte l’immediata proroga dell’obbligo assicurativo per la responsabilità civile per tutti i trattori, dall’altra l’assoluta necessità di convocare un tavolo tecnico con il Ministero dei Trasporti. Possono essere riassunte così le conclusioni a cui è giunto il tavolo tecnico della filiera agricola riunitosi il 5 settembre su proposta di Federacma, la sigla che riunisce i venditori di macchine agricole.

All’incontro, svoltosi presso la sede di Confcommercio a Roma, oltre a Federacma, hanno partecipato i referenti delle associazioni agricole Confagricoltura, CIA, Copagri nonché i contoterzisti di CAI Agromec e UNCAI (quest’ultima ha inviato un contributo). Al centro, come annunciato, la tanto discussa norma che sul finire del 2023 ha introdotto l’obbligo di assicurazione per il cosiddetto ‘rischio statico’ anche i per i trattori e i mezzi agricoli privati non più circolanti su strada, perfino per quelli parcheggiati all’interno delle rimesse aziendali e non più utilizzati dagli agricoltori.

In sostanza, con la mancanza di proroghe dopo il 30 giugno (la data ultima prevista da un emendamento del DL Milleproroghe), la richiesta corale è quella di una immediata sospensione della norma con una proroga a tutela delle imprese, vista l’assenza di strumenti assicurativi idonei e funzionali. A cui segue anche la convocazione ministeriale di un tavolo tecnico che possa aprire il confronto sugli aspetti da chiarire relativi alle tipologie di veicoli interessati, alla loro destinazione d’uso, agli strumenti assicurativi e al loro costo, che si chiede contenuto per non gravare ulteriormente sui bilanci aziendali.

Un tavolo che veda il coinvolgimento dell’ANIA, l’associazione nazionale delle imprese assicuratrici, e dell’IVASS, l’autorità amministrativa indipendente che esercita la vigilanza sul mercato assicurativo italiano. Le richieste saranno inserite all’interno di un documento condiviso che sarà poi sottoposto all’attenzione dell’IVASS. Dopo il vaglio dell’autorità, sarà richiesto ai Ministeri competenti di convocare quanto prima il tavolo tecnico ministeriale. Ciò dato anche il non sufficiente coinvolgimento delle parti interessate nella fase di elaborazione del provvedimento.

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