Arion 660 Cmatic, best in Claas. La prova in campo
Il più venduto di casa Claas è un trattore a 360 gradi per i campi europei. Tanta sostanza e un pieno di automatismi per facilitare il compito dell’operatore a tutto beneficio di prestazioni e comfort. Ecco le nostre impressioni
Tra i finalisti del Tractor of the year 2025 nella nuova categoria ‘Mid Range’, figura il trattore in assoluto più venduto del listino Claas, ovvero l’Arion 660 Cmatic. Realizzato nello stabilimento francese di Le Mans, in grado di sfornare fino a 10 mila trattori all’anno, è un mezzo su misura per l’agricoltura intensiva europea ideale sia per i lavori pesanti in campo che per la fienagione e per il traino su strada e, all’occorenza, per la movimentazione in azienda con caricatore frontale.
Il tutto mantenendo una struttura compatta che consente un’ottima guidabilità per sfruttare al meglio i 185 cavalli a disposizione che diventano 205 col boost in trasporto e alla Pto. Punto di forza, come da tradizione Claas, il comfort garantito dalla sospensione meccanica su quattro punti della cabina e da un’interfaccia curata nei minimi particolari per agevolare il settaggio e il controllo di tutte funzioni, a partire dalle regolazioni della trasmissione continua Cmatic, made in Claas, prevista come unica opzione. Altro plus, unicum sul mercato, l’assistente virtuale Cemos, per ottimizzare performance e consumi.
A differenza di molti competitor che negli anni hanno aggiornato le gamme soprattutto dal punto di vista estetico e della denominazione, Claas forte anche di un prodotto già ‘avanti’ lanciato nel 2017, ha preferito non intervenire sul look e sulle sigle, limitandosi ai necessari accorgimenti tecnici per traghettare la gamma Arion ai giorni nostri. Interventi che hanno riguardato soprattutto gli step di emissionamento del motore, l’elettronica di gestione della trasmissione per una migliore fluidità e la tecnologia on bord a livello di funzioni digital e smart farming.
Arion 660 Cmatic, la meccanica. Solo stepless
Ecco dunque sotto al cofano confermato il 6 cilidri John Deere Powertech da 6,8 litri con turbo a geometria variabile controllato dal sistema Claas Power Management (CPM) per fornire coppia a potenza a regimi più bassi a tutto beneficio dei consumi. I 40 all’ora si raggiungono a soli 1.400 giri al minuto e quando il trattore è statico il minimo scende da 800 a 650 giri. L’Arion 660 eroga fino 185 cavalli più altri 20 di boost nei trasporti e durante i lavori con presa di forza attivata. L’unità è conforme ai parametri Stage V grazie all’integrazione dei sistemi Doc, SCRoF (soluzione che integra l’Scr nel filtro antiparticolato) ed Egr.
Il propulsore è abbracciato da due guide laterali in ghisa che supportano anche il gruppo trasmissione e si collegano al sollevatore anteriore generando una sorta di semitelaio predisposto per montare anche le staffe del caricatore frontale. L’intero blocco conferisce maggiore robustezza e stabilità, enfatizzata anche dal passo relativamente lungo di 2.820 millimetri. Bene anche l’agilità grazie all’elevato angolo di sterzo, alla sagomatura del semitelaio e ai parafanghi pivottanti. Il serbatoio dell’AdBlue è nascosto sotto la cabina, con il bocchettone di rifornimento posizionato tra i gradini mentre lo scarico è posizionato davanti al montante destro per ridurre al minimo l’impatto sulla visibilità.
A migliorare trazione e comfort contribuisce anche l’assale anteriore sospeso, realizzato ‘in house’ da Claas. La cinematica della sospensione, che può funzionare in modalità automatica o essere alzata e abbassata manualmente a un’altezza predefinita, migliora le caratteristiche di guida con gli ammortizzatori posizionati larghi e la stabilizzazione attiva del rollio in curva. I due ammortizzatori con compensazione del carico hanno un’escursione di 100 millimetri. Per migliorare ulteriormente il grip e salvaguardare gli pneumatici oltre che il terreno e il consumo di carburante è disponibile il sistema CTIC di gonfiaggio e sgonfiaggio con compressore integrato comandato direttamente dalla cabina.
ll John Deere Power PVS che equipaggia il Claas Arion 660 è un propulsore che si fa apprezzare per la sua logica di funzionamento. Il Cervo ha infatti scelto una strada che ha come obiettivo quello di sfruttare al 100% la tecnologia maturata nella sua lunga storia di produttore di motori. L’ottemperanza alle normative Stage V è ottenuta con soluzioni tecnologiche che, oggi sono ormai diventate quasi un must nel settore delle macchine agricole e industriali. A fianco dell’iniezione Common Rail ad alta pressione a 4 valvole per cilindro da 2.500 bar c’è infatti una turbina a geometria variabile che assicura l’adeguamento automatico dell’angolo della pala ad ogni regime del motore per una pressione di alimentazione ottimale
Il motore John Deere
Altro plus su richiesta che abbiamo avuto la possibilità di testare è l’Automatic trailer stretch brake, un’assistente di frenata che, grazie ad appositi sensori nella catena cinematica, interviene autonomamente sul freno del rimorchio non appena quest’ultimo spinge troppo il trattore o comunque esercita delle forze anche trasversali teoricamente pericolose.
La trasmissione a variazione continua Eq 220, anch’essa made in Claas, dispone di due rapporti che cambiano automaticamente per garantire accelerazioni omogenee e rendimenti elevati anche a pieno carico. La velocità massima si raggiunge a 1.500 giri, e grazie alla posizione di neutro attivo si può arrestare il trattore e ripartire senza utilizzare il freno di servizio. Le modalità di comando della trasmissione sono quattro.
Nelle modalità Auto e Pedal la velocità di avanzamento può essere regolata, a scelta, tramite il pedale dell’acceleratore oppure tramite la leva multifunzione Cmotion. In queste due modalità il regime del motore e l’incremento della velocità sono regolati automaticamente per un rendimento ottimale e un consumo ottimizzato. Nella modalità manuale invece è l’operatore a stabilire il regime del motore e l’incremento di marcia. Infine la nuova modalità Wheel loader, settata appositamente per l’utilizzo del trattore con caricatore frontale che garantisce cambi di direzioni più rapide ed evita slittamenti in fase di spinta con la pala su cumuli di materiale.
Sono inoltre disponibili tre cruise intercambiabili e regolabili in movimento ed è possibile scegliere tra il funzionamento Eco o Power del cambio per regolare l’autodroop del motore privilegiando l’efficienza o i consumi. L’impianto idraulico load sensing ha una portata di 150 litri al minuto. Nella parte posteriore, fino a cinque distributori a comando elettroidraulico, codificati a colori, sono disposti in modo sfalsato per lasciare ampio spazio ai tubi, facilmente scollegabili tramite una leva di rilascio.
In optional anche due distributori anteriori. Le prese vengono azionate tramite il joystick Electropilot, dotato di tasti per l’inversione, e possono essere assegnate anche ai tasti F della leva multifunzione. I sollevatori, che hanno una capacità massima di sollevamento di 8.000 e 4.000 chili, sono entrambi a comando elettroidraulico e dotati di morzatore di oscillazioni.
La cabina. Cmatic, Cebis, Cemos ed è tutto più facile
La cabina sospesa su quattro ammortizzatori è il ‘marchio di fabbrica’ Claas. l’ottimo livello di confort è percepito sia in campo che su strada grazie anche al lavoro dell’assale sospeso e del sedile con sospensione attiva. I montanti sottili, il cruscotto compatto e laconsole destra bassa, offrono un’ottima visibilità in tutte le direzioni. Il terminale touchscreen Cebis a colori da 12 pollici sul bracciolo impostare tutti i parametri e le funzioni del trattore, comprese funzioni automatiche come la gestione delle manovre a fondo campo e l’assegnazione prioritaria dei distributori.
Per il resto, tutti i principali comandi sono integrati nel bracciolo destro che può essere registrato in altezza e lunghezza adeguandolo alle esigenze dell’operatore. La leva principale è la CMotion, che oltre a comandare la trasmissione adeguando in continuo la velocità di avanzamento, ha la possibilità di assegnare liberamente dieci tasti funzione, che possono essere così gestite senza staccare la mano dalla leva. Tra queste ci sono le funzioni Isobus specifiche dell’attrezzo, e l’azionamento dei distributori. Comodo e connesso Per quanto riguarda l’autoguida e la connettività è disponibile un ulteriore monitor Cemis 1200 fissato nella parte superiore della cabina alla destra dell’operatore.
Qui è possibile impostare e gestire le funzioni Isobus e le mappe satellitari delle aree di lavoro. Grazie poi al sistema Claas Connect tutti i dati possono essere condivisi in tempo reale sul cloud e processati per la valutazione delle performance e l’assistenza da remoto. Altra esclusiva Claas per le sue gamme alte è l’assistente virtuale Cemos, in opzione a listino. Tra le operazioni di supporto troviamo, per esempio, l‘ottimizzazione dello zavorramento, la gestione della pressione di gonfiaggio degli pneumatici, l’accoppiamento motore- trasmissione e la regolazioni degli attrezzi.
Cemos è in grado di confrontare costantemente le prestazioni effettive registrate in campo con quelle ottimali raggiungibili e suggerisce al conducente le regolazioni necessarie per migliorare l’efficienza e la produttività. Una funzione molto interessante è quella legata alla compattazione del suolo. Il sistema può infatti calcolare e visualizzare il rischio di danni da compattazione elaborando direttamente i parametri memorizzati dall’operatore, come il tipo e le condizioni del terreno, la profondità di lavoro, le condizioni del campo (incolto, poco coltivato o molto coltivato), l’attrezzo utilizzato, il tipo di pneumatico e lo zavorramento.
Utilizzando queste informazioni, abbinate ad altri parametri legati alle specifiche del trattore, Cemos calcola il rischio di compattazione separatamente per tre strati di terreno e li visualizza graficamente nel terminale Dire infine che il pacchetto luci è impressionante sarebbe riduttivo. Fino a otto fari posteriori e 16 fari anteriori trasformano la notte in giorno. Tutte le luci sono a LED, comprese le frecce e ci sono anche luci diurne posizionate sul cofano. Col sollevatore anteriore i fanali sui montanti centrali sono di serie. Ciò consente di passare dai fari sul cofano a quelli più alti sui montanti centrali quando si trasportano grandi attrezzi.