Organizzato presso la sede Matermacc, ora Arbos Implement Factory di San Vito al Tagliamento (Pordenone), è partito il 12 giugno l’ Arbos Green Campus, un programma di training dedicato a dealer e clienti per toccare con mano il progetto full line di Arbos. Un evento in campo articolato in quattro settimane con oltre 300 partecipanti tra concessionari, filiali, importatori e clienti finali provenienti da gran parte d’Europa.

Nella giornata dedicata alla stampa italiana, i vertici del gruppo hanno commentato i risultati ottenuti l’anno scorso da Arbos. Risultati che sono perfettamente in linea con gli obbiettivi del brand che punta a superare i 100 milioni di fatturato nel 2018, ad avvicinarsi ai 140 nel 2019 e a superare i 160 entro fine 2020.

Nel 2017 Arbos ha infatti fatturato 96,8 milioni di euro contro gli 86,2 del 2016 con un risultato netto di 1,4 milioni. Determinante l’apporto di Goldoni che ha contribuito con 51,3 milioni, contro i 21,4 di Arbos e i 27,6 di Matermacc. Il mercato domestico vale il 50 per cento del fatturato Goldoni mentre per Matermacc pesa il 35 per cento, con il 65 per cento della produzione destinata all’export.

Arbos punta sulla ricerca e sviluppo

Notevolmente incrementati anche gli investimenti in ricerca e sviluppo che sono passati dai 4,9 milioni del 2016 agli 11,6 del 2017 di cui 7,6 ascrivibili al marchio Goldoni e 3,1 a Matermacc. I principali mercati di riferimento del gruppo sono l’Italia, dove Arbos conta una ventina di concessionari, la Spagna e la Francia con entrambe una filiale oltre a 23 concessionari per la penisola Iberica e 18 per i transalpini e la Russia con 25 dealer che si sta dimostrando particolarmente ricettiva nei confronti delle attrezzature Matermacc.

Nel comparto trattori il gruppo ha immatricolato nel 2017 2.900 unità e punta per quest’anno a raggiungere quota 3.750 mezzi di cui circa 3.100 specializzati Goldoni, 400 light utility made in Cina e 350 5000 a marchio Arbos. In attesa del lancio delle mietitrebbie il gruppo sta focalizzando le proprie energie sulle nuove attrezzature realizzate nello stabilimento Matermacc di San Vito al Tagliamento (PN) e sui trattori di alta potenza delle serie 6000 e 7000. Tutta la gamma nel giro di sei mesi sarà unificata nei colori verde e bianco Arbos, mentre l’utilizzo dei tre marchi dipenderà dalle richieste dei singoli Paesi.

Per quanto riguarda la rete europea Arbos conta di allargare il proprio bacino di dealer inglobando piccoli concessionari finora specializzati nel garden, oltre a realtà di medie dimensioni ‘cedute’ dai grandi player e ad aziende di alto profilo che possono fungere anche da importatori.

Arbos Green Campus, tutta la flotta a disposizione

In campo per tutta la durata dell’evento ha sfilato l’intera gamma Arbos dedicata all’agricoltura convenzionale, alle pratiche conservative e al no tillage, oltre ai trattori specializzati per frutteti e vigneti. In evidenza dunque i trattori della serie 5000, gli entry level 3000 made in Cina e gli specializzati Goldoni serie 4000 F, Q ed E proposti nei colori verde e bianco Arbos. Tra le attrezzature spazio invece alle seminatrici MS 8230 a 12 file (pneumatica di precisione), Mbs e Msd 2.0 Combi, all’irroratore Mbs Evo, al ripuntatore Rock, allo spandiconcime Mmx e alla nuova seminatrice pneumatica no-till Direkta. Anteprima infine per la serie top di gamma 7000 ancora in fase prototipale con il modello di punta 7260 equipaggiato con motore 6 cilindri Fpt da 6,7 litri e 260 cavalli.

Partner dell’iniziativa anche Kohler, fornitore di motori quattro cilindri per i trattori e Alliance Tire, costruttore di pneumatici agricoli radiali disponibili come primo equipaggiamento nel listino Arbos.

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