Antonio Carraro TTR 9400, l’alpinista spregiudicato che non aveva paura della fatica
Si proponeva come il modello di punta della vasta gamma di specializzati isodiametrici Antonio Carraro. Manovrabilità, grandi prestazioni e comfort elevato lo collocavano infatti ai vertici del settore. La nostra prova d'annata
«Il TTR 9400 di Antonio Carraro è un vero concentrato di tecnologia. Il telaio integrale oscillante “Actio”, il sistema “RGS” per invertire la direzione di guida, nonché un propulsore energico e scattante delineano il carattere da vero scalatore del trattore. Tutte qualità enfatizzate dalle dimensioni compatte, da un baricentro particolarmente basso e dalle quattro ruote motrice isodiametriche a battistrada largo, che rimarcano la volontà del TTR 9400 di rimanere aggrappato al terreno anche in situazioni estreme», così esordiva l’articolo di giugno 2002 che raccontava la prova sul campo dello storico TTR 9400.
TTR 9400, n trattore polivalente che non si ferma mai
Il TTR 9400 è mosso da un 4 cilindri turbo da 87 cavalli che dà i meglio di se sugli alti pascoli di montagna, su declivi collinari, su cigli stradali e argini, ma l’estrema maneggevolezza e la speciale gommatura a basso compattamento gli consentono di calcare i campi sportivi e, più in generale, il verde pubblico senza arrecare alcun danno. “Stupisce vederlo lavorare agli standard più elevati in qualsiasi ambiente, sembra di avere a che fare non con uno, ma molto differenti trattori”. Parole che arrivano direttamente dal quartiere generale di Antonio Carraro. Tesi comunque avvalorata dal largo ventaglio di attrezzature che vi si possono attaccare: muletto, pala anteriore, lama da neve e taglia erba solo per citare delle più comuni.
La meccanica: potenza e trazione assicurate in ogni condizione dall’87 cavalli Vm e del telaio Actio
Motorizzando il TTR 9400 con l’ormai famoso VM 704 LI, la Antonio Carraro è andata decisamente sul sicuro. Il 4 cilindri italiano, capace di 87 cavalli, è infatti una delle unità più utilizzate in campo agricolo. Un propulsore di ottima fattura, in cui pregi non sono solo da ricercare nelle eccellenti prestazioni offerte, ma anche nell’utilizzo di soluzioni tecniche di pregio, come per esempio l’adozione della pompa rotative Bosch e le punterie idrauliche con recupero automatico. Il picco di potenza viene raggiunto a 2.600 giri, 400 in più rispetto ai normali standard agricoli che, invece, si attestano attorno ai 2.200 giri. Scelta che, comunque, non sembra pregiudicare l’erogazione di coppia, che trova il suo massimo di 30,7 chilogrammetri ai “consueti” 1.400 giri.
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Il tutto si traduce, nel momento in cui si affonda il piede sull’acceleratore, in risposte pronte e sicure nello stesso tempo graduali e morbide, caratteristica fondamentale quando accorre operare “di fino”. Nessun problema anche in termini di affidabilità: l’indice di sollecitazione è al di sotto dei 100 punti e la velocità dei pistoni è particolarmente contenuta. Il cambio meccanico con ingranaggi a profilo epicicloidale prevede 4 marce sincronizzate e 4 gamme per un tale di 16 rapporti avanti e 16 in retromarcia, con inversore sincronizzato che permette di invertire la direzione anche con macchina in movimento.
Di serie il sistema “Hi-Lo”, a comando elettroidraulico, innestabile sotto carico a qualsiasi regime, che consente di ridurre del 20% tutte le velocità, portando il numero totale dei rapporti a 32 in entrambi i sensi. Tale trasmissione offre un ampio e completo ventaglio di velocità, che partono da un minimo di 240 metri all’ora sino ad arrivare ai consueti 40 all’ora.
Nella versione standard è prevista la trazione integrale disattivabile tramite un apposito pulsante posto sulla parte destra del cruscotto. E l’esclusione del ponte anteriore è sempre consigliata alle “alte” velocità e là dove è necessario manovrare in spazi ristretti, così da non danneggiare il terreno. Da segnalare che, anche con la trazione anteriore disinserita, il sistema di frenatura rimane integrale e agisce comunque sulle quattro ruote.
A contraddistinguere il TTR 9400 da tutte le altre macchine convenzionali è la presenza dello snodo oscillante denominato Actio, sistema costituito da un trave solidale con gli assali del trattore, che alloggia al proprio interno la trasmissione posteriore e anteriore, con uno snodo centrale che oscilla longitudinalmente di ben 15 gradi.
TTR 9400, la cabina: 3 metri cubi di benessere
Le grandi vetrate della cabina assicurano una visibilità completa in entrambi i sensi di marcia. Certo, a prima vista “il posto di comando” del TTR 9400 appare enorme, quasi spropositato per un 87 cavalli. Ma tali dimensioni sono indispensabili per consentire l’inversione della postazione. Bella comunque la linea, con parabrezza e lunotto a profili arrotondati e le porte d’accesso completamente in vetro. Inoltre tutte le superfici vetrate sono apribili, mentre la ventilazione forzata produce un effetto di pressurizzazione interna. Nessun problema, dunque, per l’agricoltore che lavora su terreni secchi e polverosi o effettua trattamenti: l’aria in entrata viene infatti depurata da un apposito filtro di grandi dimensioni.
Poggia su di una piattaforma sigillata e sospesa su 4 silent-block il blocco cabina, in modo da tagliare le sollecitazioni del trattore in movimento. Ottimo anche il livello di insonorizzazione: solo 79 decibel all’orecchio dell’operatore. E fa parte dell’equipaggiamento standard anche il sedile molleggiato regolabile a contenimento laterale per le andature traverse. Per quanto riguarda l’inversione di guida, l’operazione richiede letteralmente cinque secondi di tempo. All’atto pratico, è infatti sufficiente agire sul freno del sedile e far ruotare di 180 gradi il monogruppo costituito da volante, cruscotto e pedaliera.
Il segreto del successo è nella qualità
In sintesi, concludeva la nostra prova del 2002, il TTR 9400 è un trattore curato nei minimi particolari il cui prezzo, piuttosto elevato, è bilanciato da un’ineccepibile qualità costruttiva e da una dotazione di serie tra le più complete della categoria. Argini e pendenze di ogni tipo ne hanno esaltato le capacità operative, enfatizzando la versatilità di una macchina che è già regina degli isodiametrici.