Challenger Serie E, il debutto europeo con la casacca Claas
Come annunciato a fine della scorsa estate, il marchio Challenger dà l’addio all’Europa; dal 2018 tutte le gamme di cingolati della Casa di Jackson saranno inglobate da Fendt. Un passaggio cruciale, che rimarrà inciso a caratteri cubitali sulla timeline del brand americano. Chi si ricorda come iniziò la storia di Challenger nel Vecchio Continente? I primi cingolati […]
Come annunciato a fine della scorsa estate, il marchio Challenger dà l’addio all’Europa; dal 2018 tutte le gamme di cingolati della Casa di Jackson saranno inglobate da Fendt. Un passaggio cruciale, che rimarrà inciso a caratteri cubitali sulla timeline del brand americano.
Chi si ricorda come iniziò la storia di Challenger nel Vecchio Continente? I primi cingolati arrivarono in Europa e in Italia a cavallo tra il 1996 e il 1997 sotto l’effige di un altro marchio tedesco. La prima gamma completa fu presentata ufficialmente nel 1999, si chiamava Claas Challenger Serie E ed era composta da quattro modelli (65E, 75E, 85E e 95E). Tutti motorizzati Caterpillar (Serie 3100), con potenze massime rispettivamente di 329, 360, 398 e 435 cavalli. Trasmissione full-powershift con 10 rapporti in avanti e 2 indietro.
Challenger Serie E, l’originale sistema ‘Mobil Trac’
Di serie su tutta la gamma il sistema ‘Mobil Trac’ che prevedeva una cingolatura di gomma con larghezza standard di 698 millimetri. La foggia quasi a parallelogramma era concepita per ottimizzare la ripartizione delle masse sui sei rulli (la ruota motrice posteriore, quella anteriore di rinvio, più i quattro carrelli centrali di guida). La tensione dei cingoli era gestita da cilindri collegati all’assale anteriore e al telaio. Ogni carrello disponeva di un braccio oscillante ammortizzato pneumaticamente.
Lo sterzo era caratterizzato da un sistema differenziale idraulico che contemporaneamente frenava il cingolo interno ed accelerava quello esterno, garantendo svolte modulate e traiettorie precise. L’impianto idraulico load sensing prevedeva una pompa a portata variabile con capacità massima di 151 litri al minuto e quattro deviatori a doppio effetto. Disponibile come optional sia la presa di forza con regime di 1.000 giri al minuto, sia il sollevatore posteriore da 12.700 chili.