Il quarto Rapporto Agromafie sui crimini agroalimentari in Italia, elaborato da Eurispes, traccia un quadro desolante della situazione, elencando una serie infinita di reati.

Tra questi il furto di mezzi agricoli assume purtroppo una posizione di assoluto rilievo (ben 2.570 i casi denunciati nell’ultimo anno, secondo le rilevazioni dei comandi territoriali dei Carabinieri) e fa buona compagnia all’abigeato.

Ma il dato che ha davvero le valenze di un pugno nello stomaco è un altro ed è sintetizzato nella sigla ‘Ioc’, ovvero indice di organizzazione criminale. Quest’ultimo, cita testualmente Eurispes “rappresenta la diffusione e l’intensità, del fenomeno in una data provincia”.

Ecco alcuni valori. A Ragusa l’Ioc è pari al 100 per cento. Significa (significherebbe…) che la totalità delle aziende agricole, nessuna esclusa, è legata (spesso, ma non necessariamente nel ruolo di vittima) alla criminalità organizzata. A Reggio Calabria l’indice è pari a 99,4.

Il grado di diffusione criminale è considerato altissimo anche in molte altre realtà del Sud, così come al Centro e al Nord. La media italiana, sempre secondo Eurispes, si attesta su un valore di 29.

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