Con la misura “Parco Agrisolare” che è entrata nel vivo (e l’assegnazione delle prime risorse, per un totale di 451 mln €, alle prime aziende agricole), iniziano ad accendersi i riflettori anche sulle strategie per garantire la qualità e, soprattutto, la sostenibilità dell’energia rinnovabile prodotta in questo modo, tra i tasselli fondamentali inseriti nel PNRR per il rinnovamento infrastrutturale ed energetico del Paese. Ed è proprio in questa direzione che si inserisce l’annuncio fatto da AIAS, l’Associazione italiana agrivoltaico sostenibile, alla vigilia di Fieragricola Tech, la kermesse veronese, costola di Fieragricola, dedicata all’innovazione nel settore primario.

Agrisolare, la roadmap si fa più serrata

«Metteremo a punto un marchio di qualità per l’agrivoltaico sostenibile, così da certificare il processo di produzione di energia rinnovabile dalla sua progettazione fino all’installazione in campo o sulle serre, e i prodotti stessi, nel rispetto delle produzioni agricole. L’obiettivo è creare valore attraverso le applicazioni legate all’agrivoltaico». Questo il commento di Alessandra Scognamiglio, presidente di AIAS e tra le figure di spicco nel campo fotovoltaico italiano (è anche ricercatrice della Divisione fotovoltaico e Smart Devices del Dipartimento Tecnologie energetiche rinnovabili e coordinatrice della task force Agrovoltaico sostenibile di ENEA).

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Il commento di AIAS

AIAS, in particolare, sarà uno dei partner di Fieragricola TECH, che si svolgerà a Veronafiere l’1 e il 2 febbraio 2023. La sigla, che sarà presente in fiera con un stand dedicato, terrà un convegno sul tema dell’agrisolare dal titolo “Agrivoltaico, l’esperienza italiana su vitigni e alberi da frutto” (mercoledì 1° febbraio, ore 11, Sala Verde). «Sarà determinante – ha proseguito Scognamiglio – superare la diffidenza verso l’agrivoltaico e le rinnovabili, che non sono in competizione con l’agricoltura, ma devono sostenere gli aspetti legati alla coltivazione e alle buone pratiche agronomiche».

«Oggi, grazie all’agrivoltaico, possiamo garantire ombreggiature alle coltivazioni sottostanti, limitare l’evaporazione dell’acqua dai terreni, assicurare una copertura grazie ai pannelli in caso di eventi meteo catastrofali, il tutto senza sottrarre un centimetro di terreno da destinare alla coltivazione, requisito essenziale per ottenere il marchio di certificazione che AIAS sta elaborando. L’attenzione sarà sulla sostenibilità degli interventi, garantita dalla messa a punto di appropriati requisiti prestazionali e da tradursi in buone pratiche a beneficio di tutti gli esseri viventi, che troveranno forma in interventi specifici “cuciti” sulle specifiche condizioni del progetto».

Ma ad essere centrale non sarà solo l’agrisolare: sono infatti 15 gli eventi e approfondimenti che Fieragricola Tech dedica all’energia rinnovabile in agricoltura (sul sito www.fieragricola.it l’elenco completo degli appuntamenti), dove la formazione resta la chiave per dare un impulso a un settore che può assicurare valore aggiunto alle produzioni in campo, contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e migliorare la qualità dei prodotti agricoli, oltre a garantire una fonte di reddito ulteriore grazie alla multifunzione.

C’è anche il biogas

Tuttavia, nella transizione ecologica verde si inserisce anche il settore del biogas e, in particolare, del biometano, una delle nuove frontiere dell’economia circolare applicata all’agricoltura. Un segmento in cui si prevede che entro il 2024 saranno oltre 4 miliardi i metri cubi prodotti entro il 2026. Partner di Fieragricola Tech, il Cib-Consorzio italiano biogas, parteciperà all’iniziativa di Veronafiere con due focus specifici su “L’agricoltura protagonista della transizione energetica. Le opportunità del decreto biometano”, in programma mercoledì 1° febbraio, ore 14, Sala Gialla, e “Dal digestore anaerobico all’azienda agricola 4.0. Il percorso per la transizione agroecologica”, in calendario per giovedì 2 febbraio (ore 14, Sala Gialla).

«La partecipazione del Cib e delle aziende socie del Consorzio a Fieragricola Tech dimostra la forte vocazione delle aziende produttrici di biogas all’innovazione e alla digitalizzazione – afferma il presidente, Piero Gattoni -. La digestione anaerobica ha permesso alle aziende agricole di affacciarsi a importanti occasioni di crescita e soluzioni tecnologiche sostenibili. Grazie al lavoro svolto in questi anni, lo sviluppo del biogas e del biometano possono rappresentare due asset strategici per il Paese per garantire autonomia alimentare, sicurezza energetica e tutela del territorio».

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