Agrimaster acquisisce Breviglieri e pensa in grande
L’azienda bolognese Agrimaster, specializzata nella costruzione di trinciatrici e bracci decespugliatori, ha integrato la veneta Breviglieri protagonista nel comparto delle attrezzature per la lavorazione del terreno e per la semina. L’operazione, concretizzatasi all’inizio del mese di marzo, plasma un nuovo gruppo da 25 milioni di ricavi caparbiamente orientato all’export. Protagonista dell’acquisizione è l’operatore di private equity B4 […]
L’azienda bolognese Agrimaster, specializzata nella costruzione di trinciatrici e bracci decespugliatori, ha integrato la veneta Breviglieri protagonista nel comparto delle attrezzature per la lavorazione del terreno e per la semina. L’operazione, concretizzatasi all’inizio del mese di marzo, plasma un nuovo gruppo da 25 milioni di ricavi caparbiamente orientato all’export.
Protagonista dell’acquisizione è l’operatore di private equity B4 investimenti, il fondo che nel secondo semestre del 2014 era entrato in possesso dell’80 per cento del capitale di Agrimaster, lasciando solo il restante 20 nelle mani della famiglia fondatrice Martoni. Già allora, si ipotizzava l’avvio di un percorso di aggregazione, concretizzato ora con un raddoppio dimensionale.
“Le due realtà – ha spiegato Luciano Paiola, presidente e ad di Agrimaster – sono simili per dimensioni, con una cinquantina di addetti, e in entrambi i casi si tratta di attività in utile: crediamo che l’unione possa dare benefici reciproci. La sovrapposizione geografica internazionale è solo parziale, con Agrimaster concentrata soprattutto in Europa e Breviglieri presente invece in modo più diffuso, mentre dal lato dei prodotti la complementarietà è totale. I listini di entrambe le aziende saranno così integrati mentre si cercheranno altre sinergie sul fronte del prodotto. Prese di forza, ingranaggi e organi di trasmissione sono in parte analoghi e credo che qui, anche se non da subito, si potranno realizzare delle convergenze”.
Lo stesso Paiola fa intendere che il nuovo gruppo ha sia l’ambizione che la volontà di diventare un polo aggregante anche per altre realtà, in un mercato che in Italia è ancora estremamente frammentato.