Buone nuove per le imprese agricole del Meridione: grazie all’approvazione di un emendamento del DL Agricoltura, è stato stanziato un pacchetto di fondi ad hoc per il settore primario di 40 milioni di euro per il 2024, erogabile tramite credito d’imposta. Nello specifico, gli stanziamenti sono dedicati alle regioni che fanno parte della ZES Unica Mezzogiorno (Zona Economica Speciale), ovvero Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Grazie al DL Agricoltura il fondo potrà essere utilizzato in via esclusiva dalle imprese agricole: prima, infatti, le aziende del settore primario non dovranno più condividere il plafond con le altre imprese non agricole. Questo fondo, tra l’altro, deriva da un pacchetto più grande con cui erano stati stanziati un totale 1,8 miliardi di euro a sostegno degli investimenti del 2024 (come originariamente indicato DL n.124 del 19 settembre 2023 e poi modificato dal DL Agricoltura) per le imprese di qualunque tipo.

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I beni che possono rientrare all’interno delle dinamiche del credito d’imposta sono fondamentale gli stessi previsti anche per le altre imprese. Quindi nuovi trattori o attrezzi agricoli, attrezzature e impianti. Ma anche terreni o la costruzione (anche l’ampliamento) di immobili aziendali (ma, in questo caso, il valore non può superare il 50% dell’intera spesa rendicontata per accedere all’agevolazione). Il credito d’imposta potrà essere utilizzato dal 1° gennaio 2024 fino al 15 novembre 2024: in sostanza, la stessa scadenza prevista dal DL in cui rientravano anche le imprese non agricole. Le modalità per accedervi e i relativi controlli saranno resi noti nei prossimi giorni dal Masaf.

A margine di questa misura, tra l’altro, il DL Agricoltura ha previsto lo stanziamento di altri 90 milioni di euro per le aziende agricole della ZES Unica Meridione (per un totale di 130 milioni). Ma, in questo caso, le agevolazioni fanno riferimento a investimenti avviati nel 2023 (e non quelli a partire dal 1° gennaio). Per rientrare tra le imprese beneficiarie, l’investimento complessivo non può scendere sotto 50mila euro. In questo caso, ad occuparsi delle modalità di accesso sarà l’Agenzia delle Entrate. Tra l’altro, è stata prevista anche una proroga di due anni per poter richiedere i crediti d’imposta in scadenza tra il 31 dicembre 2023 e il 31 dicembre 2025. Qualora le imprese non dovessero avvalersi del credito che gli spetta, la rimanenza confluirà nel plafond di 40 milioni di euro di cui prima.

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