Agricoltura, perso il 10% dei raccolti a causa del clima. 6 miliardi di danni nel 2022
L'analisi di Bankitalia è impietosa. E il settore primario rimane uno dei più esposti ai cambiamenti climatici, con gravi conseguenze per i lavoratori
6 miliardi di euro di danni e una perdita del 10% della produzione agricola nazionale: sono i numeri, drammatici, che fotografano la situazione del settore primario in Italia alla luce dell’aumento record delle temperature registrato nei primi sei mesi del 2022 (il più caldo di sempre, con una temperatura superiore di quasi un grado rispetto alla media storica) e della siccità che ha travolto in campi di tutta Italia, con effetti particolarmente prorompenti nel Nord. A renderli noti è stata Bankitalia, nella consueta analisi annuale, ripresa e commentata anche dalla Coldiretti, che non ha mancato di ribadire quanto quello dell’agricoltura italiana resti uno dei settori più esposti alle conseguenze nefaste del cambiamento climatico.
Agricoltura, nel 2022 gli eventi estremi sono aumentati di oltre il 40%
In base a quanto emerso dal report di Bankitalia, in Italia dall’inizio dell’anno gli eventi estremi fra siccità, nubifragi, bombe d’acqua, grandinate, bufere di vento e tornado che hanno provocato danni e vittime sono cresciuti del +42%, rispetto allo scorso anno, con il 2022 che si classifica peraltro fino ad ora in Italia come il più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di quasi un grado (+0,96 gradi) rispetto alla media storica ma si registrano anche precipitazioni ridotte di 1/3 anche se più violente secondo Isac Cnr.
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La tendenza al surriscaldamento è evidente in Italia dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine – precisa la Coldiretti – il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020. Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi.
Il commento
“Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare” ha messo in evidenza il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli”, ha poi concluso. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo servono – conclude Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana.