Agricoltura, in soli due mesi i finanziamenti per il settore sfiorano i 400 mln. Ma occorre allungare i tempi
Soltanto due mesi fa l’apertura del Fondo gestito da Mediocredito Centrale anche alle piccole e medie imprese del settore primario. Oggi, con un ritmo di 10 milioni di euro al giorno (festivi inclusi), l’ammontare dei finanziamenti per l’agricoltura ha raggiunto quasi i 400 milioni di euro su un totale di 3.579 operazioni. Prosegue dunque, e […]
Soltanto due mesi fa l’apertura del Fondo gestito da Mediocredito Centrale anche alle piccole e medie imprese del settore primario.
Oggi, con un ritmo di 10 milioni di euro al giorno (festivi inclusi), l’ammontare dei finanziamenti per l’agricoltura ha raggiunto quasi i 400 milioni di euro su un totale di 3.579 operazioni. Prosegue dunque, e a pieno regime, la presentazione di richieste di garanzia al fondo per le pmi dell’istituto bancario di Invitalia.
“L’accesso diretto al fondo di garanzia di Mediocredito centrale è uno strumento nuovo per gli imprenditori agricoli – ha esordito il Sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate – . Nonostante ciò, la mole di credito che si smuove ogni giorno di più inizia ad essere rilevante per gli sviluppi futuri del comparto primario”.
Agricoltura, l’importo medio dei prestiti Mediocredito Centrale sta salendo
Stando ai dati rilasciati da Mediocredito Centrale l’importo medio della singola pratica è pari a 110mila euro. Un segnale che mette in evidenza la crescente complessità delle pratiche che le banche stanno istruendo. Si tratta infatti di finanziamenti più complessi di quelli sino a 30mila euro. Notoriamente più semplici grazie alla garanzia statale al 100%, introdotta e regolata sin Decreto Cura Italia. Garanzia poi proseguita nei mesi a venire con gli altri decreti emanati per fronteggiare la crisi sanitaria ed economica innescata dal Covid-19. Dal DL Liquidità al DL Rilancio, fino ad arrivare al recente DL Agosto.
Il Fondo di Mediocredito Centrale, proprio per snellire le pratiche, dispone di un modello in grado di “leggere” le capacità degli imprenditori. Questo, aiuta a far comprendere agli Istituti le potenzialità di rientro dal credito erogato. Il via libera per l’erogazione dei fondi richiesti, in questo modo, è più veloce. Soprattutto grazie all’analisi di parametri dell’impresa richiedente, come il fatturato, l’ammontare dei salari oppure le spese per gestione e investimenti relative ai 18 mesi successivi alla richiesta.
Gli istituti bancari più virtuosi
Nelle statistiche snocciolate dall’istituto si evince che la palma dell’istituto di credito più operativo spetta a Banca Intesa. 109 milioni di euro di pratiche istruite, con un valore medio di 203mila euro per ogni pratica. Banca Intesa, da solo, rappresenta il 27,5% del totale finanziato.
Al secondo posto il Banco BPM (31 milioni di euro). Terza Ubi (24 mln), che con 947 operazioni è quella più attiva con le pratiche. Tra i territori che attingono maggiormente al fondo troviamo la Toscana con 51,7 milioni di euro, seguita dal Veneto con 50,3 mln e Lombardia con 47,3 milioni. Quest’ultima è in testa alle pratiche presentate, ben 372, a cui seguono Puglia (353) e Piemonte (302).
Il Ministero esprime soddisfazione
Numeri imponenti che testimoniano un crescente interesse da parte di tutto il settore agricolo. Settore che, in questo modo, è gradualmente messo nelle condizioni adatte per affrontare le importantissime sfide che già emergono. Sfide che continueranno a presentarsi in futuro, soprattutto dopo una crisi epocale come quella che l’intero mondo sta vivendo a causa del Covid-19.
Proprio per quest l’aumento dei finanziamenti e delle risorse, fa sapere il Sottosegretario L’Abbate, “rincuora e fortifica la scelta che abbiamo sostenuto con le norme introdotte sin dal Decreto Cura Italia. Queste operazioni utilizzano oggi il plafond agevolativo autorizzato dall’Unione europea, attualmente pari a 100mila euro, per finalità che prevedono il superamento della crisi causata dalla pandemia Covid-19 e il rilancio dell’attività imprenditoriale agricola”.
I prossimi punti della road map per l’agricoltura
Ma tutto ciò per un settore come l’agricoltura, che da sempre ha basato le sue scelte di investimento su un ritorno previsto nel lungo periodo, non basta. Per L’Abbate “diviene sempre più necessario, però, in ottica futura ampliare l’operatività del fondo nel medio lungo termine attraverso l’attivazione dei regolamenti in esenzione. Per questo con un ulteriore intervento normativo proposto al Decreto Agosto in questi giorni in discussione al Senato, allunghiamo i tempi dei finanziamenti sino a 20-25 anni, compiendo appieno e in neppure un anno – conclude il Sottosegretario – quella rivoluzione per il credito in agricoltura che gli imprenditori ci chiedevano da tempo per sbloccare investimenti e creare così valore aggiunto per le proprie imprese e nuovi posti di lavoro al passo con i tempi”.
Va sottolineato infatti che le garanzie gratuite per prestiti strutturati coprono sino al 90% per la durata di massimo 6 anni, con uno o due anni di pre-ammortamento: il comparto primario, viste le sue peculiarità, necessita fortemente di un allungamento dei tempi. Per questo si rende necessario superare il vincolo temporale attraverso i regolamenti in esenzione, su cui deve esprimersi il Senato a breve.