Agricoltura, in Italia si potranno utilizzare oltre 200mila ettari aggiuntivi per le coltivazioni
Il decreto è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale. A darne l'annuncio il MiPAAF. L'intento è quello di arginare le problematiche subentrate con il rincaro energetico e la carenza di materie prime
Gli agricoltori italiano potranno utilizzare oltre 200mila ettari di terreni per ampliare le colture, in risposta all’aumento dei prezzi delle materie prime, al rincaro energetico e alle problematiche subentrare con la dilagante siccità (e alla conseguente riconversione di numerose colture). Tutto ciò in base a quanto contenuto nel decreto firmato dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli – approvato anche dall’Unione Europea, e pubblicato in Gazzetta Ufficiale – che rende operative le deroghe ai regolamenti comunitari sulla PAC per ottenere il pagamento di inverdimento (greening). All’interno dell’intero territorio comunitario saranno invece oltre 4 i milioni di ettari aggiuntivi (ora a riposo) che potranno essere utilizzati dagli agricoltori.
Oltre 200mila ettari di terreni potranno quindi essere riammessi nella filiera produttiva ed essere coltivati, contribuendo così ad aumentare il potenziale di produzione agricola destinata all’alimentazione umana e del bestiame e contrastare il forte aumento dei prezzi delle materie prime e degli impatti su domanda e offerta dei prodotti agricoli, innescati dall’invasione russa dell’Ucraina. Si tratta, in sostanza, di una deroga per il 2022 alle regole della Politica Agricola Comune, per sopperire alla mancanza di approvvigionamento di colture cerealicole a causa del conflitto in Ucraina.
Tra le regioni più interessate – come aveva sottolineato la Coldiretti nella nota con cui aveva commentato la proposta di Patuanelli– ci sono la Campania con 10.500 ettari, la Lombardia con 11.000, il Veneto con 12.300 ettari, il Piemonte con 17.544 e l’Emilia-Romagna con 20.200.