A discapito delle numerose difficoltà che hanno interessato il settore primario nel 2023 – tra la siccità nella prima parte dell’anno e la serie di eventi climatici estremi che hanno flagellato le campagne di tutto lo Stivale dalla primavera in poi -, nel terzo trimestre le ore lavorate in agricoltura sono aumentate del 2,1%, con una crescita di di cinque volte superiore alla media ottenuta dall’insieme di tutte le altre attività economiche in Italia.

È un settore iperproduttivo quello emerso dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul mercato del lavoro nel terzo trimestre del 2023. Infatti, sono quasi 568 milioni di ore lavorate nel trimestre: un dato che conferma la vitalità del settore, per Coldiretti, nonostante le difficoltà determinate dall’andamento climatico sfavorevole.

Agricoltura, un settore in crescita. Con i giovani al centro

In base ai dati rilasciati dalla sigla agricola (qui l’analisi si basa su dati Infocamere e Unioncamere relativi al periodo 2014-2023), lo scorso anno in agricoltura hanno trovato opportunità di lavoro dipendente oltre 1 milione di persone, di cui quasi uno su tre (32%) con meno di 35 anni, ma la presenza di giovani è rilevante anche alla guida delle imprese. In Italia in controtendenza solo in agricoltura cresce il numero di giovani imprenditori under 30 che negli ultimi dieci anni sono aumentati dell’12,8% contro un crollo medio del 25,2% dell’insieme dei settori economici.

“L’agricoltura – commenta la Coldiretti – offre opportunità di lavoro sia come dipendenti che per chi vuole intraprendere. Nelle campagne servono figure specializzate come i trattoristi, i serricoltori, i potatori e tecnici dell’agricoltura 4.0 per guidare droni, leggere i dati metereologici ed utilizzare gli strumenti informatici ma anche raccoglitori per le verdure, la frutta e la vendemmia”.

“Non vanno dimenticati poi i nuovi sbocchi occupazionali offerti dalla multifunzionalità che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili”.

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