Combattere la fame e la povertà nel mondo, alla luce delle carestie senza precedenti che si sono susseguite negli ultimi due anni e acuite dalla crisi pandemica e dalle conseguenze della guerra in Ucraina, e, al contempo, contribuire alla crescita economica di aree rurali nei Paesi in via di sviluppo. È in quest’ottica che va letto l’accordo stretto tra Cassa Depositi e Prestiti (CDP), ovvero una delle principali istituzioni finanziarie del nostro Paese, e il Fondo Internazionale per l’Agricoltura (IFAD), sigla che opera in seno all’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).

CDP e IFAD, insieme per la crescita dell’agricoltura nei Paesi in via di sviluppo

L’intento è quindi quello di lavorare congiuntamente per espandere e amplificare l’impatto di programmi di interesse comune per sostenere lo sviluppo rurale a lungo termine, che contribuiranno a far uscire da situazioni di carestia e indigenza le popolazioni rurali più povere del mondo e ad adattarsi agli effetti del cambiamento climatico che, proprio nell’ultimo anno, rientra tra le principali cause dell’aumento senza precedenti delle temperature.

Il quadro di cofinanziamento CDP-IFAD per l’Agricoltura Sostenibile e gli Ecosistemi Alimentari (SAFE), firmato oggi, consentirà a CDP di cofinanziare, nel periodo 2022-2024 e oltre, progetti IFAD per contrastare la povertà, sostenere lo sviluppo economico delle aree rurali e tutelare le risorse naturali in Paesi di interesse strategico per il sistema italiano di cooperazione allo sviluppo, anche dell’agricoltura.

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I punti dell’accordo

I piccoli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo forniscono un terzo del cibo mondiale e circa l’80% di quello prodotto in Africa e Asia. Sono essenziali per la sicurezza alimentare eppure, spesso, sono i primi a soffrire la fame e la povertà. Circa l’80% delle persone più povere del mondo vive nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo.  

Il cofinanziamento di CDP avverrà sotto forma di prestiti concessi direttamente ai Paesi ai quali l’IFAD ha erogato prestiti e che finanziano progetti da esso sostenuti. L’IFAD investe per aiutare i piccoli agricoltori a incrementare la produzione, migliorare le pratiche agricole, adattarsi ai cambiamenti climatici e accedere ai mercati e alle catene del valore. Gli investimenti dell’IFAD sostengono anche lo sviluppo delle piccole e medie imprese rurali. 

Dario-Scannapieco e Alvaro Lario

Tra il 2019-2021, gli investimenti dell’IFAD hanno migliorato di almeno il 10% i redditi di 77,4 milioni di persone nelle zone rurali, circa 62 milioni di persone in queste zone hanno visto aumentare la loro produzione e 64 milioni di persone in questi territori hanno migliorato il loro accesso ai mercati. Inoltre, l’IFAD ha aiutato 38 milioni di persone a rafforzare la propria capacità di resistenza e di ripresa.

Nonostante i recenti e profondi cambiamenti economici e geopolitici, nei primi dieci mesi del 2022 il Gruppo CDP ha impegnato risorse per 24,5 miliardi (+5 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) ponendo le basi per superare gli obiettivi del Piano Strategico 2022-2024. Per il triennio il Piano prevede un impegno complessivo di 65 miliardi, fra i quali 21 miliardi per PA e infrastrutture e 34 miliardi per imprese e internazionalizzazione, con la capacità di attrarre 63 miliardi da terzi e di attivare un totale di investimenti per 128 miliardi.

I commenti

“L’accordo siglato oggi con IFAD amplia lo spettro di azione di CDP – in coordinamento con gli altri attori del sistema di cooperazione nazionale – a una serie di iniziative in grado di incidere concretamente sullo sviluppo rurale di Paesi con i quali l’Italia può costruire relazioni economiche durature e proficue”, ha dichiarato Dario Scannapieco, Amministratore Delegato e Direttore Generale di CDP che ha firmato l’accordo oggi. “Come evidenziato nelle nostre Linee guida strategiche settoriali sulla cooperazione internazionale, finanziare progetti di sviluppo su scala globale in settori strategici come, ad esempio, l’agri-tech o la gestione delle risorse idriche, o sostenere obiettivi fondamentali come la lotta alla povertà e gli effetti del cambiamento climatico, significa contribuire a uno sviluppo più equo e creare maggiori opportunità di crescita con un impatto globale “.

Con entusiasmo sottoscrivo questo accordo con CDP che determinerà un effetto moltiplicatore sull’impatto e sulla portata dei nostri progetti volti a combattere la fame e la povertà. Dobbiamo agire ora poiché le conseguenze provocate dalla pandemia di COVID-19, gli alti prezzi degli alimenti e dei fertilizzanti dovuti al conflitto in Ucraina e l’accelerazione del cambiamento climatico minacciano di vanificare lo sviluppo raggiunto negli ultimi decenni”, ha dichiarato il Presidente dell’IFAD Alvaro Lario. “Questo accordo si fonda su una forte collaborazione tra l’IFAD e l’Italia, la cui lungimirante cooperazione allo sviluppo unisce le principali istituzioni pubbliche e private con la natura unica e il mandato dell’IFAD, quale Istituzione finanziaria internazionale ed agenzia specializzata delle Nazioni Unite dedita a sradicare povertà e fame nelle aree rurali dei paesi in via di sviluppo”.

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