Con il 2022 che sta finendo, la PAC per il prossimo quinquennio 2023-2027 sta per entrare ufficialmente nel vivo. E, in vista dell’importante appuntamento, il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) si è prontamente attivato e, a sole tre settimane dall’approvazione del piano strategico per l’Italia da parte di Bruxelles (avvenuta lo scorso 2 dicembre), è stato raggiunta l’intesa sullo schema di decreto ministeriale che regolerà le modalità di applicazione dei pagamenti diretti per gli agricoltori previsti dal Piano strategico della PAC (il cosiddetto PSP nazionale). Come di consueto, l’intesa è stata raggiunta in sede Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.

Pagamenti diretti, con la PAC 2023-2027 arriva anche il ‘sostegno contributivo’

I pagamenti diretti della PAC per l’anno 2023, interamente finanziati dall’Unione europea, sono finalizzati a sostenere il reddito degli agricoltori, con una dotazione di circa 3,6 miliardi di euro all’anno. Il decreto ministeriale prevede la prosecuzione del cosiddetto sostegno di base al reddito degli agricoltori, cui sono destinati 1.678 milioni di euro all’anno e del processo di convergenza nazionale dei diritti all’aiuto, attraverso il quale, entro il 2026, tutti i diritti all’aiuto dovranno raggiungere un valore pari ad almeno l’85% della media nazionale.

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Con lo stesso provvedimento si prevede, inoltre, l’avvio del cosiddetto ‘sostegno redistributivo‘, che privilegia le aziende medio-piccole, destinatarie di un contributo aggiuntivo limitato ai primi 14 ettari posseduti e si attivano, per la prima volta, specifici interventi a finalità ecologico-ambientale (eco-schemi), cui sono destinati circa 900 milioni di euro all’anno.

Ci sono anche gli eco-schemi: al centro la sostenibilità ambientale

Arrivano, poi, gli eco-schemi, che rappresentano una delle maggiori novità della PAC 2023-2027 e hanno l’obiettivo di stimolare l’assunzione di impegni ambientali più ambiziosi e mirati alle peculiarità dei diversi territori e tipologie produttive, capaci di rafforzare in modo mirato il contributo dell’attività agricola alla società ed all’ambiente, di migliorare la sostenibilità di tutti i processi produttivi.

Gli eco-schemi attivati sono 5 e prevedono l’impegno del settore zootecnico alla riduzione della resistenza antimicrobica, l’inerbimento delle colture arboree, la salvaguardia degli oliveti di particolare valore paesaggistico, il sostegno ai sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento, e misure specifiche per gli impollinatori. Viene infine rafforzata la politica in favore dei giovani agricoltori e potenziati gli aiuti accoppiati al reddito, finalizzati a settori o prodotti di particolare rilevanza dal punto di vista socio-economico e ambientale. I settori interessati dagli aiuti accoppiati sono: latte; carni bovine; carni ovine e caprine; frumento duro; semi oleosi (colza e girasole); riso; barbabietola da zucchero; pomodoro destinato alla trasformazione; olio d’oliva; agrumi; colture proteiche comprese le leguminose.

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