Com’è andato il 2023 per AGCO? Quali sono le previsioni per il 2024 in Europa e nel mondo, alla luce delle sfide legate alla situazione geopolitica globale e al rallentamento di alcuni mercati chiave come quello tedesco?

“Il 2023 è stato un anno record per AGCO, sia dal punto di vista delle vendite che dei margini operativi. Le vendite hanno raggiunto un valore di 15 mld $ (a fronte dei 12 mld $ del 2022). Per il 2024, in linea con il calo dei prezzi che sta investendo tutto il settore primario e che quindi impatterà sulle finanze degli agricoltori, ci aspettiamo comunque un buon anno, ma non ai livelli del 2023″.

AGCO ha recentemente acquisito l’85% della divisione Ag di Trimble. Come si integreranno le tecnologie sviluppate da questa realtà con quelle che AGCO ha già introdotto sui suoi prodotti negli ultimi anni?

Trimble è stata ed è una grande realtà dell’agricoltura 4.0. I dispositivi realizzati dal brand vengono utilizzati da agricoltori che possiedono mezzi di marchi differenti e questo crea una pluralità che non può che avere riscontri positivi sul business. In più, la loro piattaforma si integra perfettamente con le nostre, come un ‘guanto su una mano’. Le tecnologie sviluppate da Trimble sono concentrate su Gps e sistemi di sterzata automatica, che sono gli ingredienti fondamentali per l’automazione del futuro. Stiamo lavorando per integrare al meglio i nostri team con i loro, sia quelli tecnici per lo sviluppo di prodotti, sia quelli commerciali per la vendita nei vari mercati globali. Penso che i riscontri potranno essere positivi su tutti i segmenti agromeccanici in cui siamo attivi”.

Il nuovo top di gamma Massey Ferguson, l’MF 9S

“Stiamo procedendo gradualmente. Per ora abbiamo stilato una lista di circa 150 funzionalità che dovremo implementare passo dopo passo, in linea con le esigenze degli agricoltori. È importante dar loro il tempo di entrarci in contatto e digerirle, anche in conseguenza dei mutamenti stanno vivendo le attività colturali. L’intento è proprio quello di rendere disponibili le nuove funzionalità nel momento in cui esse siano specificatamente richieste dagli agricoltori. Con la crescente automazione delle attrezzature il tempo impegnato in campo dagli operatori in calerà, consentendo loro di dedicarsi ad altre mansioni in azienda. Alcune soluzioni autonome potranno essere installate in retrofit (quindi aftermarket) già a partire dai primi mesi del 2024. Secondo le nostre previsioni entro il 2030 tutto il nostro catalogo – dai trattori alle irroratrici, fino ad arrivare alle mietitrebbie – possiederà elevati gradi di automazione. Tutto ciò avrà luogo con tempistiche diverse in ogni Paese, in linea con le leggi e le necessità dei vari mercati”.

Il nuovo Fendt 724 Vario esposto presso lo stand di Agritechnica 2023

Quali sono le aspettative a livello di fatturato relativamente al vostro portafoglio prodotti per l’agricoltura di precisione e l’automazione nel breve e nel medio periodo?

“Nell’ultimo anno la nostra divisione dedicata all’agricoltura di precisione ha messo a segno un fatturato superiore gli 800 mln $. Come Agco l’obiettivo è di superare il miliardo di dollari entro il 2025. Ma se aggiungiamo anche la neoacquisita Trimble AG, il target può tranquillamente lievitare a quasi 2 mld $ entro il 2028. Gli obiettivi sono sfidanti, certo, ma la posta in gioco ci vede come possibili leader per l’industria tecnologica legata al mondo dell’agri meccanica”.

Elettrico, idrogeno e ibrido. Che ruolo giocano la sostenibilità e il cambiamento climatico nelle vostre strategie?

“Oltre ai sistemi tecnologici per la gestione dei dati e ai veicoli autonomi, la sostenibilità è il terzo pilastro per le strategie Agco dei prossimi anni. Va precisato, però, che il concetto di ‘energie sostenibili’ ha diverse accezioni, in base alle diverse tipologie di aziende agricole e, soprattutto, in correlazione ai carburanti disponibili in determinate aree del mondo, alla tipologia delle infrastrutture e dei mercati presenti in loco”.

Valtra Q305, qui in un impressionante allestimento con doppi pneumatici

“Ed è per questo che Agco sta diversificando il suo portafoglio prodotti green in diverse direzioni, da quella dell’elettrificazione pura fino ad arrivare a quello dell’idrogeno con i sistemi a celle a combustibile, senza dimenticare i motori a metano o con carburanti HVO. Agco sta portando avanti lo sviluppo di queste tecnologie simultaneamente perché è convinta che l’arrivo sul mercato avverrà in momenti diversi, in base alle regioni geografiche di riferimento. Tenendo presente che per i trattori con più di 150 cavalli di potenza, i carburanti liquidi (quindi diesel o il già citato HVO) rimarranno ancora l’unica soluzione disponibile sul mercato nel medio periodo, quindi ancora per parecchi anni”.

Avete in progetto nuove acquisizioni, magari qualche società che lavora nel settore i big data?

“Ovviamente sì. Grazie all’apporto della divisione Agco Venture siamo costantemente alla ricerca di nuove soluzioni promettenti che possano impattare positivamente sul nostro portafoglio prodotti e sulla vita degli agricoltori, sia tramite acquisizioni che investimenti diretti. Ed è per questo che monitoriamo attentamente il variegato mondo delle start-up digitali”.

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