La pandemia scoppiata all’inizio di questo anno complicatissimo, entrato come una lama tagliente nelle vite di tutti noi, ha mostrato tutta la sua forza distruttiva. Soprattutto, quando si è rivolta contro le fasce sociali più deboli ed economicamente meno abbienti.

Dati alla mano, la situazione è drammatica. Stando ai numeri rilasciati dalla FAO e ripresi da FederUnacoma, entro la fine del 2020 le persone sottonutrite nel mondo potrebbero aumentare di ben 130 milioni. Questo, proprio a causa del Covid-19 e dei suoi effetti sull’economia e sulla stabilità finanziaria degli stati.

Subito, le misure dei governi locali per attutire l’impatto di una crisi che non ha precedenti. Poi, immediati anche i provvedimenti messi letteralmente in “campo” dai produttori del settore automotive. Tra questi, quelli del mondo delle macchine agricole come AGCO che, attraverso la AGCO Agriculture Foundation (AAF), si sta impegnando a porre fine al problema della fame, acuito proprio dalla pandemia.  Lo sta facendo attraverso donazioni. L’obiettivo è dare vita ad un circolo virtuoso, in grado di favorire uno sviluppo agricolo sostenibile e di ridurre il problema della malnutrizione.

AGCO Agricolture Foundation

AGCO Agriculture Foundation (AAF), la prima fase per sostenere le comunità più colpite

Durante la prima fase del programma di aiuto, la fondazione AAF ha supportato gli interventi d’emergenza offerti dal World Food Program (WFP),con un importo di 100.000 US$, concentrato sulle popolazioni più vulnerabili dell’America Latina e dell’Africa.

Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP), tra le altre cose, è stato recentemente insignito del Premio Nobel per la Pace. Questo, a coronamento di un percorso pluridecennale di aiuto e di supporto alle popolazioni più bisognose della Terra.

Le donazioni, in questo caso, sono aperte a tutti e possono essere fatte sul sito del World Food Program USA. Oppure, tramite l’app SharetheMeal app attraverso l’hashtag #AGCOAgricultureFoundation Team. Ad ogni donazione in favore di questa campagna, la fondazione AGCO Agriculture Foundation ha fatto sapere che abbinerà pari contributo fino all’importo di 100.000 dollari, in modo da raddoppiare l’impatto dell’iniziativa.

Massey Ferguson - MF RB 3130F
Un Massey Ferguson S 6714, uno dei marchi del gruppo AGCO, che traina una pressa MF RB 3130F

La seconda fase del programma: le organizzazioni no-profit di Regno Unito, Turchia e Spagna

Ma AGCO e AGCO Agriculture Foundation hanno fatto un passo ulteriore dando il via alla seconda fase del programma di aiuti legati alla crisi pandemica. Le due realtà hanno donato oltre 90.000 dollari di aiuti in dispositivi per la protezione personale e forniture mediche a organizzazioni no-profit in Europa e Medio Oriente. Le Organizzazioni comprendono il “Trussell Trust” nel Regno Unito, il “World Food Program” in Turchia e il “Banco de Alimentos de Madrid” in Spagna

Le donazioni, devolute nel Regno Unito, in Turchia e in Spagna saranno utilizzate per l’acquisto e la distribuzione di alimenti e di oggetti di uso domestico da destinare alle famiglie vulnerabili residenti nelle comunità in cui vivono e lavorano i clienti, i concessionari i fornitori e i dipendenti AGCO, nella regione EME.

La fondazione AGCO Agriculture Foundation è impegnata ad offrire impatti a lungo termine per le nostre comunità più vulnerabili perché la presenza del COVID-19 richiede un sostegno continuo”, ha dichiarato Metti Richenhagen Managing Director, AGCO Agriculture Foundation. “Siamo orgogliosi di procurare fondi non solo a livello globale, ma anche a livello locale per supportare risorse e iniziative che aiutino le comunità pesantemente colpite dalla pandemia e dall’incertezza economica nella regione EME.”

Il supporto di AGCO in Italia

In Italia, l’AGCO Gold Harvesting Competence Center di Breganze, ha contribuito alla campagna di raccolta fondi “Aiutiamo i nostri Medici” con la completa partecipazione di tutti i dipendenti e delle RSU raccogliendo 20.000 euro. Il progetto è stato promosso dal Comune di Santorso per aiutare l’ospedale locale, centro COVID-19 per l’intera provincia di Vicenza.

Oltre all’acquisto di dispositivi ed attrezzature essenziali per aumentare il numero dei letti per la terapia intensiva, parte della donazione è stata devoluta al reperimento di alloggi alternativi per gli operatori sanitari che non volevano mettere a rischio i propri cari rientrando a casa dopo il turno di lavoro

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