Mentre al Nord prosegue l’instabilità atmosferica, con forti nubifragi che si alternano a ondate di caldo, nel Sud, e soprattutto sulle Isole, si assiste a una sostanziale (e negativa) stabilità, con scarse precipitazioni e problematiche di siccità che hanno travolto in primis l’agricoltura. La situazione più grave è stata registrata in Sicilia, con interi bacini prosciugati e temperature oltre la media per 10 mesi consecutivi, ma anche le altri regioni del Centro e del Sud non se la passano bene. Come l’Abruzzo, per cui Cia-Agricoltori Italiani ha lanciato l’allarme.

La divisione di Chieti e Pescara in una nota ha dichiarato che attualmente i danni stimati per il 2024 a causa della siccità ammontano a circa 150 milioni di euro. Cifra enorme, in cui rientrano anche i costi aggiuntivi per l’irrigazione di emergenza e l’acquisto di mangimi alternativi per il bestiame.

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La sigla ha chiesto misure urgenti per fronteggiare l’emergenza in Abuzzo. Nei primi sei mesi del 2024, le precipitazioni sono state inferiori del 40% rispetto alla media degli ultimi dieci anni, mentre le temperature medie sono aumentate di circa 2°C. Questa combinazione ha portato i bacini e i fiumi locali a registrare una riduzione del livello dell’acqua del 35%, lasciando alcune zone, come Penne, completamente senz’acqua da giorni.

“La situazione è drammatica – ha tuonato Domenico Bomba, presidente Cia Chieti-Pescara-. La produzione agricola è in forte calo: i cereali hanno subito una riduzione del 30%, gli ortaggi del 25%, la frutta del 20% e la viticoltura del 15%. I consorzi di bonifica stanno facendo del loro meglio per distribuire l’acqua disponibile, ma non è sufficiente. È necessaria una gestione più equa ed efficiente delle risorse idriche, con controlli e chiusure programmate per evitare sprechi”.

Abruzzo, le proposte di Cia per fronteggiare la crisi

Diverse le misure proposte da Cia per affrontare la crisi, a partire dal supporto finanziario immediato: per il sostegno urgente per gli agricoltori colpiti, per coprire le perdite e i costi aggiuntivi. Proseguendo con l’ottimizzazione dell’uso delle risorse idriche e l’implementazione di tecniche avanzate di irrigazione e gestione dell’acqua. Poi, agli investimenti in infrastrutture idriche attraverso la costruzione di nuovi invasi e bacini per aumentare la capacità di stoccaggio, devono affiancarsi anche finanziamenti a ricerca e innovazione, con lo sviluppo di colture più resistenti alla siccità e tecnologie agricole innovative. Tematiche che necessitano di una forte collaborazione tra istituzioni locali, regionali e nazionali per implementare piani di gestione dell’acqua.

“L’intera regione è colpita da questa crisi idrica e gli agricoltori stanno affrontando difficoltà senza precedenti. È essenziale che le istituzioni rispondano con urgenza alle nostre richieste di supporto finanziario e di investimenti in infrastrutture idriche. La nostra agricoltura non può aspettare, e il tempo per agire è adesso”. Questo il commento di Nicola Sichetti, presidente Cia Abruzzo.

A essere più a rischio sono le zone di Penne e Loreto. Sabato scorso, il consorzio di bonifica Centro ha approvato una delibera per ridurre del 17% l’erogazione dell’acqua nella zona legata alla diga di Penne, a causa di lavori che hanno costretto alla sospensione temporanea dell’erogazione, tuttavia, l’acqua continua a scarseggiare. A Sud, ci sono carenze idriche soprattutto sul Sangro dove stanno già programmando chiusure giornaliere per gestire meglio la situazione, mentre nel Vastese, grazie a Chiauci, la situazione dovrebbe stabilizzarsi fino a metà settembre – conclude Bomba -. Questa crisi richiede un’azione decisa e concertata da parte di tutti gli attori coinvolti”.

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