40 CV, il papà del SuperLandini. Il ‘rinoceronte’ meccanico degli anni ’30
Nel 1932 Landini presentò il più potente testacalda dell’epoca, il 40 CV. Contraddistinto dal curioso aspetto di ‘rinoceronte meccanico’, spianò la strada al ben più famoso SuperLandini. La storia
Il 25-30 HP del 1928 aveva lanciato il marchio Landini nel mondo dei trattori. A quel tempo quei mezzi erano destinati essenzialmente ai contoterzisti e alle grandi aziende che potevano permetterseli. A Fabbrico, sita nel cuore della Pianura Padana contraddistinta da terreni tenaci e spesso bagnati, si resero conto che serviva ancora più potenza e peso per accontentare le esigenze locali. Fu così che nel 1932 venne lanciato il 40 CV, allora il più performante e grande testacalda mai costruito.
40 CV, una meccanica che ha fatto storia
Era spinto da un imponente monocilindrico orizzontale da 14.327 cc in grado di erogare 40 cavalli al regime nominale di 500 giri che diventarono 520 dal 1933 senza incrementi di potenza. Il raffreddamento era sempre a vasca di ebollizione con i relativi frequenti rabbocchi nei mesi estivi. La trasmissione ricalcava in grande quella del 25-30 HP con un cambio 3 x 1 e velocità da 3,6 a 7,2 km/h.
Stessa filosofia improntata alla massima semplicità costruttiva e manutentiva con conseguente grande affidabilità. Per consentire l’avanzamento del posto guida che sul modello precedente era piuttosto arretrato, il serbatoio combustibile venne posto subito dietro la vasca dell’ acqua e il filtro aria fu collocato sul muso del trattore conferendogli quel singolare aspetto di ‘rinoceronte meccanico’.
Il preriscaldo della calotta prevedeva la presenza della ventola a manovella. Le ruote non erano più in carpenteria ma fuse in acciaio, più resistenti e gradevoli come aspetto. Era disponibile anche la versione stradale con gomme piene e parafanghi su quattro le ruote. Il passo lungo, le ottime prestazioni e anche la cura estetica ne fecero un vero e proprio must dell’ epoca. La produzione ufficiale si protrasse dal 1932 al 1934 con 238 esemplari assemblati ma altre quattro unità vennero messe insieme fino al 1937, per un totale di 242 mezzi. Nel 1934 lasciò il posto al mitico SuperLandini che ne riprendeva le caratteristiche di base.