35/40 C, il trattore cingolato Fiat-OM che riscosse un grande successo. Correva l’anno 1952
Il gemello a cingoli dell’OM 35/40 R, chiamato 35/40 C, debutta nel 1952 alla Fiera di Verona. Due anni dopo arriva anche il modello largo. Fu un successo anche grazie al prezzo
Un trattore cingolato da 37 cavalli al volano era perfetto per colmare il buco da 23 a 55 cavalli presente nella gamma Fiat – OM. La Casa italiana credeva molto nel trattore a cingoli e la faceva da padrone considerato che in Italia, se si escludono alcune realizzazioni di Bubba, nessuno agli inizi degli anni 50 offriva ancora trattori a cingoli. Il nuovo OM 35/40 C aveva lo stesso motore, la stessa cofanatura e lo stesso cambio del modello a ruote, ma ne differiva ovviamente per il sistema di sterzo e di trazione, per il peso e per le dimensioni.
La frizione a leva a punto morto trasmetteva il moto allo stesso cambio dell’OM 35/40 R, ma, a causa dei differenti rapporti di riduzione, le sei marce avanti fornivano velocità di 1,7, 2,7, 3,8, 4,6, 7,4, e 10,5 Km/h, rapporti ideali per i lavori pesanti, soprattutto l’aratura cui era destinato il trattore. La massa era però di 3.300 chili, e il rapporto peso/potenza non era quello favorevole del modello a ruote e i clienti richiesero maggior potenza, richiesta che verrà successivamente soddisfatta con un modello da 45 cavalli. Già dal 1954, OM rispose invece alle richieste di chi doveva operare in terreni di collina e montagna con il modello largo 35/40 CL.
Oltre alla maggior larghezza, 1.750 mm contro 1.410, aveva anche un maggior peso, 3.465 chili contro 3.300, e per questo ‘tirava’ di più, lo sforzo massimo di trazione era di 3.600 chili. Nei due anni in cui fu commercializzato, nel 1954 e nel 1955, dapprima doppiò come volumi il 35/40 C e poi lo sostituì. Nel 1952, l’ OM 35/40 C era offerto a 3.350.000 lire, ben 1.300.000 in più della versione a ruote. La gamma Fiat-OM era completa e ben articolata, la rete consolidata, e dalla direzione commerciale torinese nel 1954 venne presa una decisione inattesa ma decisiva.
Per la prima volta sarebbero stati abbassati i prezzi di tutti i trattori Fiat e OM per dare un impulso definitivo alle vendite; i maggiori volumi avrebbero compensato i minori introiti per singolo trattore. La riduzione di prezzo fu studiata anche in base al livello del gradimento e della domanda sul mercato. Gli OM beneficiarono di una corposa riduzione di prezzo: il 35/40 R passò da un listino di 2.050.000 di lire a 1.700.000 e il 35/40 C da 3.350.000 a tre milioni tondi tondi. L’effetto fu immediato, e le immatricolazioni OM schizzarono a quasi 3.000 unità all’anno.