Nel 1980 purtroppo in Italia si verificarono gravi eventi. Per citarne un paio, la strage aerea di Ustica e quella della stazione ferroviaria di Bologna. Anche la situazione occupazionale non era granché e l’inflazione raggiunse la bella cifra del 22 per cento, salì il malcontento generale accanto a una crescente disaffezione al lavoro con punte di assenteismo che superarono il quaranta per cento.

Poi un terremoto relazionale-industriale che cambierà l’Italia per sempre, la marcia dei “colletti bianchi”, ovvero dei 40 mila impiegati e quadri Fiat di Torino. Dopo un decennio di lotte sindacali, scioperi selvaggi e quant’ altro finì tutto, si chiusero in fretta e furia tutte le vertenze, le fabbriche riaprirono e tutti tornarono al lavoro.

Gli anni del “riflusso”. E il mercato trattori diventa grande

Lavoro che non era quasi mai stato interrotto nelle fabbriche della Fiat Trattori e neppure in quelle degli altri Costruttori in quanto il mercato stava andando a gonfie vele. Dai 46.683 trattori immatricolati nel 1970 si passò  ai 64.999 del 1980, record assoluto e cifra da capogiro se si pensa ai 19.000 o giù di lì dei giorni nostri. Successe che le aziende agricole beneficiavano di finanziamenti piuttosto convenienti a fronte di una inflazione molto alta che erodeva i capitali.

Conveniva investire nella meccanizzazione agricola, nella ristrutturazione delle stalle e delle abitazioni rurali anziché veder volatilizzare i risparmi in banca o sotto il materasso. Tutti i costruttori di trattori, in particolare quelli italiani,  aumentarono sensibilmente la produzione, a volte purtroppo a discapito della qualità, ma l’imperativo era soddisfare la crescente domanda.

Fiat, come da sempre, fece la parte del leone, immatricolando ben 23.995 unità prodotte a Modena e all’ estero, equivalenti a circa il 37 per cento del mercato. Gli altri costruttori italiani si accaparrarono il 48,6 per cento lasciando un misero 14,4 agli esteri. Il record di quasi 65 mila trattori immatricolati nel 1980 non venne e non verrà mai più avvicinato. Già nel 1981 il totale scese a 55.623 unità, 49.624 l’anno successivo per arrivare a oggi con 19 – 20 mila unità.

Mercato trattori 1980, l’andamento marchio per marchio

MarcaVolumi
1Fiat23.995
2Same9.588
3Lamborghini5.343
4Landini5.290
5Massey Ferguson2.655
6Pasquali2.276
7Ford2.062
8Carraro1.771
9Goldoni1.767
10Antonio Carraro1.355
Altri8.897
Totale64.999

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